DA VISITARE | ||
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Continuando a salire troviamo altre opere del Parco della Scultura fino ad arrivare ai ruderi dell'Abbazia di San Pietro. Una ripida discesa porta sino al ponte Romano per poi risalire verso il castello medioevale di Castelbuono. La salita è dominata dalle antiche mura castellane, i contrafforti e parte di una roccaforte di difesa del castello. La vista è emozionante. Da lì si scorge la valle che porta al Subasio e Assisi e Spello adagiate sui due crinali. Lo scorcio dell’ingresso della rocca è incantevole. Dall’arco di accesso è possibile notare il selciato in pietra della piazza che presenta vaste e profonde sconnessioni, alcune case con scala esterna che vi si affacciano e diversi archi a sesto acuto rimaneggiati. Sulla sinistra della piazza c’è un edicola affrescata databile del XV sec., di difficile attribuzione, ridotta poco più che a sinopia, con rappresentati il Crocifisso tra la Madonna e S. Giovanni. | ||
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La chiesa ha impianto tipico romanico. A sinistra dell’altare maggiore c’è un edicola affrescata nel 1599, come recita la commissione attestata sottostante l'affresco, attribuita ad Ascensidonio Spacca detto “il fantino” di Bevagna che ritrae la Madonna con il bambino, San Giuseppe e San Giovanni evangelista. Dalla parte opposta della chiesa c’è un'altra edicola raffigurante la Madonna della Misericordia con san Domenico e sant’Agata. L’affresco è anonimo anche se è opinione diffusa tra i critici che il San Domenico genuflesso sia stato aggiunto da Ascensidonio Spacca. Tra le opere più curiose c’è certamente una tela anonima, verosimilmente del XVII° sec., che ritrae San Francesco in atteggiamento ieratico, austero e possente come non avviene in altre rappresentazioni. E’ raffigurato in atto benedicente, a piedi nudi, con il saio sul quale spicca una doppia croce di Lorena di color rosso e nella mano un libro con la scritta: “vera S. Franscisci effigies et statura” e cioè vera effigie e statura di San Francesco. Un’altra tela esposta nella chiesa è il ritratto della Madonna dell’Assunta con i santi Antonio da Padova e Chiara d’Assisi opera della bottega di Girolamo Martelli, un pittore attivo in Umbria nella seconda metà del ‘500. | ||
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