DA VISITARE
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Il territorio di Bevagna è ricco di testimonianze storiche ed artistiche di indubbio valore che meritano una visita. Diverse sono le possibilità di visitarlo, ma sicuramente la preferenza va alla locomozione lenta: a piedi (il percorso è piuttosto lungo anche se non molto impegnativo), in bici (preferibile la Mtb), a cavallo, per gustare la perfetta armonia della bellezza naturale dei luoghi. “In nessun paese del mondo la Natura è tanto vicina a noi quanto nella campagna francescana” ha scritto il vate Gabriele D'Annunzio nel racconto del “Venturiero senza ventura” inserite nella raccolta di scritti “Le faville del maglio”.
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| Partiamo da Cantalupo. La frazione, che sorge a 204 metri sul livello del mare, appartiene al comune di Bevagna, in provincia di Perugia, e dista 4,70 km dal capoluogo. Nella frazione di Cantalupo risiedono circa 300 abitanti che diventano circa un migliaio con le zone limitrofe. Partendo dalla piazzetta del paese, dove si può ammirare un loggiato seicentesco affrescato, ci dirigiamo verso Bevagna. | |
Dopo la curva della “storta” a destra, si trova la collinetta di Montarone, costellata di antichi edifici rurali oggi restaurati, sorti su antichi insediamenti romani come testimoniano i vari ritrovamenti e materiali di spoglio oggi ancora visitabili sui muri delle case private.
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Oltrepassato il ponte sulla vecchia strada, si prende in direzione del Lago Aiso, uno specchio d'acqua di origine carsica dal diametro di circa 25 m e una profondità di 13 m al | quale è collegata un'antica leggenda conosciuta fin dal Seicento. Un avarissimo contadino, smentendo la tradizione che nel giorno di Sant'Anna non si doveva né poteva battere il grano, volle invece trebbiare e per questo motivo fu inghiottito nella terra insieme al malvagio figlio maggiore.
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| la moglie, pia e devota, cercò di scappare insieme al suo piccolo figlio minore ma fu raggiunta da un ruscello d'acqua che la inghiottì laddove ora sorge la risorgiva dell'Aisillo. La zona dell'Aiso e dell'Aisillo è ora sede di scavi archeologici poiché sono emersi i resti di alcuni mosaici e fabbricati, probabilmente tempietti o edifici termali di origine preromana. Il luogo è di una assoluta magicità che invita alla riflessione e alla contemplazione. | |
Riprendendo la provinciale Sp 403 si ritorna a Cantalupo. Dentro il paese si può fare visita alla chiesa parrocchiale. La chiesa fu eretta nel 1684 e intitolata inizialmente alla Madonna dei Sette Dolori. Oggi la chiesa è intitolata alla Madonna Addolorata, patrona del paese, ed ha un aspetto piuttosto moderno a causa dei restauri effettuati negli anni '60.
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