| ERAMARE
2012 - Elvio Maccheroni
C’è un detto che dice “beata gioventù” e questo detto si presta molto bene per quest’artista, il quale pur cosciente che in arte contemporanea, oltre a dar prova della perizia e della capacità nel risolvere i problemi tecnici e i problemi dell’idea, bisogna pure lavorare cioè ricercare, non vuole rinunciare a viverla la sua gioventù, con tutte le sue lacune, e a volte si concede delle pause d’arte. Ricordo quel tardo pomeriggio di gennaio nel suo studio quando egli mi ha fatto vedere le prove su cartoncino del suo lavoro; rimanemmo a lungo a discutere della fattibilità del progetto e di tutti quegli interrogativi che esso poneva o se era giusto o no che ognuno per conto suo vi trovasse la risposta. Ricordo la coraggiosa difesa del suo progetto come momento esclusivo del suo fare comunicazione d’arte; questo concetto di comunicare lo porta a ribadire la sua scelta di vivere la sua gioventù in arte, rifuggendo da quegli enigmi dell’astrazione con cui spesso altri affrontano la loro vita. In arte, così come nella vita, non si finisce mai di imparare e pure per te Elvio sarà così, perciò sono curioso di vedere cosa saprai riservarci nel futuro; del resto, i risultato da te ottenuti fin qui ci forniscono più di una prova della tua perizia e delle tue capacità nell’affrontare una vita d’arte. Per me Elvio Maccheroni è stata un’altra di quelle scommesse fatte e vinte, il suo lavoro oggi dimostra infatti che puntare sui giovani umbri è un grosso investimento fatto e da continuare a fare per il futuro del Parco della Scultura di Castelbuono.
Paolo Massei
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