| L'ANGELO MIO
2011 - Stefano Bovi
Il mondo dell’arte, chiuso com’è in tutte quelle problematiche più o meno giuste, raramente offre ad un giovane alle prime esperienze un’opportunità come quella di realizzare un bozzetto per un Parco di Scultura. Una delle funzioni con cui vuole rapportarsi questo progetto nel tempo (Parco della Scultura di Castelbuono) sarà proprio quella di offrire ai giovani, diplomati o autodidatti, la possibilità di instaurare eventuali collaborazioni. La gioventù dell’artista appare evidente nel suo lavoro dalla tecnica che egli ha usato per realizzare l’opera: decine di migliaia di piccoli tondini di ferro, prima tagliati con il frullino e poi saldati ad uno ad uno fino a completare il tutto. L’opera, un angelo seduto a terra con la testa poggiata sulla mano, è dal simbolismo di sicuro rimando ironico ai tempi che viviamo e che vive l’arte. Anche solo per un attimo l’opera farà riflettere chi la osserva, come pure ha fatto con me che scrivo, ma questo sono certo non è ciò che interessa Stefano Bovi, il quale sa già, pur nella sua giovinezza, che l’artista in fin dei conti è sempre solo con se stesso e con la sua amante, l’Arte.
Paolo Massei
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